“Italia mia, troppe persone inette stanno distruggendo ciò che prima eri, all’ombra di grandi monumenti il declino di un grande popolo”
Ricordiamo l’Italia del miracolo economico degli anni 60 ed è proprio qua che voglio iniziare a parlare dell’immigrazione che io intitolo “Esodo del terzo millennio”.
Da gli anni 60 fino alla fine del ventunesimo secolo abbiamo assistito a un benessere economico di buon livello, tutti in Italia avevano la possibilità di avere un lavoro e una vita dignitosa, l’immigrazione di quei tempi era dovuta a un fattore di “avidità” economica e di carriera.
In quel tempo di benessere la cattiva amministrazione politica e il mancato aggiornamento all’evoluzione globale ha portato gli italiani a creare le basi per l’attuale crisi economica italiana che in questi ultimi decenni ha spinto una nuova migrazione d’italiani a scappare all’estero.
La generazione nata dagli anni 80 a salire ha ereditato l’inettitudine dei propri avi a mantenere basi solide per il futuro. Ahimè io come tanti altri siamo stati costretti a trasferirci all’estero.
Dove tempo fa i sindacati proteggevano i lavoratori, ora non sono altro che vere e proprie organizzazioni obsolete, le condizioni lavorative sono favorevoli solo per i pochi fortunati, il resto deve accontentarsi di un precariato perenne ma soprattutto di condizioni e retribuzioni da schiavismo, ricordate se in Italia lavorate dovete ringraziare il datore di lavoro, sempre, poiché davanti la porta dell’imprenditore sta sempre la fila, per fortuna ci sono ancora ma pochi datori di lavoro onesti che nel loro piccolo garantiscono almeno i pagamenti.
Non voglio colpevolizzare nessun imprenditore anche loro ora stanno vivendo momenti di crisi per via della pressione fiscale, ma voglio anche ricordare loro che quando c’e’ stato il cambio Lira/Euro hanno abusato con i numeri e non poco (non tutti ma una buona parte) e molte persone benestanti sono diventate più ricche.
Eccoci qua il nuovo esodo del terzo millennio, italiani che si trasferiscono all’estero portando lo spopolamento di ridenti località, soprattutto al Sud ma anche al Nord, prima piene di vita e secoli or sono culle della civiltà, ora non rimane altro che antichi monumenti simboli di un passato glorioso ma ormai in decadimento.
Molti di noi abbiamo provato a combattere, cercato aiuto anche dai politici locali, ma per noi non c’era spazio ed allora via con un treno o autobus mentre lontane si fanno le lacrime dei nostri cari, l’aeroporto si avvicina.
Dal dolore di una partenza e dallo scontento verso la nostra nazione che ci ha lasciato andare, gli italiani emigrati hanno trovato la forza per risalire e trovare uno spazio in una nuova realtà totalmente diversa da quella nostrana.
Molti di noi italiani all’estero abbiamo trovato la nostra strada e dignità ma posso dire più che dignità la fortuna, l’amaro in bocca di dover lasciare la propria terra e famiglia rimane sempre.
Noi esodati del terzo millennio guardiamo l’Italia e al degrado che giorno dopo giorno sta investendo la nostra patria, qualcuno di noi cerca di tornare, il cibo e il clima sono come le sirene di Ulisse un bel canto ammaliatore ma dove dietro si nasconde un pericolo, ora solo il posto pubblico in Italia può garantire la stabilità tanto agognata.
Tempo fa alcuni politici e non hanno anche criticato chi come noi si è trasferito all’estero un esempio eclatante il politico “Poletti”, dico questo perché molti italiani hanno un problema, si chiama egoismo, ognuno cerca di guardare al suo piccolo orto e sono pronti a calpestare il più debole per trarre ulteriori vantaggi.
In Italia si sta ancora bene, quando torno vedo ancora auto di grossa cilindrata, vestiti di alta classe e luccicanti smartphone, grandi risate di fronte un aperitivo, serate di gran gala’ e donne chic, allora mi domando, i soldi ancora ci sono, in Italia si sta bene, da dove questi soldi provengono? Probabilmente questi soldi escono dallo sfruttamento che alcune persone esercitano sul più debole e da dove grazie alla crisi lavorativa traggono ancora più vantaggi o da attività poco “Pulite” ma soprattutto dai pensionati che elargiscono i soldi alle generazioni più giovani e una buona parte turismo (Dove anche qua si nasconde una forma di sfruttamento), ricordo anche alcune riforme del sussidio statale (Reddito di Cittadinanza) dato alle fasce meno abbienti (totalmente d’accordo), ma da come possiamo vedere molte di queste non fanno parte di tale categoria, così mi ricollego a quanto detto prima, l’egoismo che regna distrugge tutto ciò che c’e’ attorno.
Consideriamo anche il fenomeno dell’immigrazione clandestina verso l’Italia dovuta a questioni morfologiche del territorio ma non mi dilungo su questo tema e voglio focalizzarmi su come questa situazione venga strumentalizzata dalla politica per questioni di campagna elettorale ma anche per lo sfruttamento delle risorse umane dove gli emigrati spesso sono stati schiavizzati dai “latifondisti” del posto o utilizzati per riempire delle strutture di accoglienza alla quale pochi eletti traggono benefici economici.
Per concludere voglio sottolineare che stiamo assistendo a un considerevole aumento d’Italiani del Nord che si trasferisce all’estero, questo deve essere un forte campanello di allarme perché il Nord Italia è o forse lo era il cuore pulsante dell’industria italiana!
Ricordate queste mie parole un giorno quando molti di noi torneranno in Italia per godersi la vecchiaia saranno colpevolizzati per la crisi economica perché abbiamo scelto di avere una dignità all’estero e non siamo rimasti in Italia a essere schiavi.
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